"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)

mercoledì 7 novembre 2012

Del maiale non si butta via nulla

Una piccola comunità montana. Donne solidali, intraprendenti, che si organizzano in associazione per ospitare turisti e diffondere il loro antico sapere contadino. Gentilezza e accoglienza nelle case del borgo. Orgoglio di essere donne e di saper organizzare il proprio tempo e le proprie passioni, difendere i propri saperi e il proprio territorio. Ornica, un piccolo e delizioso paese bergamasco in alta Val Brembana, paese che vuole rivendicare la sua storia e le sue tradizioni. Un luogo d’avanguardia, si potrebbe quasi dire.
I turisti, oltre alla squisita ospitalità, trovano cibo buono e genuino e, per qualche tempo, possono giocare a fare i contadini e magari pensare di conoscere meglio gli animali che si mangiano.
Tutto sembra davvero ben organizzato. Le attività proposte sono tante e varie: funghi, erbe, gite in montagna. Poi si inizia a vedere un cartello: “asinovia”, si inizia a vedere che insegnano ai bambini come fare i formaggi (ma glielo diranno dove portano il vitello quando nasce?) poi, davanti agli occhi un po’ inorriditi di alcuni, legano e tosano le pecore per magnificare le tantissime prerogative della lana. Si inizia a deglutire faticosamente: si direbbe che gli incontri con i cacciatori siano considerati incontri importanti:
Con il cacciatore: alla scoperta di una pratica arcaica nella sua eccezione più genuina: scoperta della fauna, alleanza con la natura, presidio e salvaguardia del territorio e piacere della condivisione
(chissà se l’errore accezione/eccezione sia stato un lapsus freudiano o un banale refuso, ma sarebbe davvero bello scoprire che cosa intendono con “piacere della condivisione” e con “alleanza con la natura”). Ciò che inquieta definitivamente, in questa orgia di antichi saperi, bambini milanesi che rastrellano il fieno giocando ai contadini, turisti goduriosi, orgoglio di mestieri estinti (chi farà più il materassaio???), è che nei prossimi giorni, sembrerebbe per la prima volta in pubblico, faranno a pezzi un maiale e insegneranno ai bambini come fare i salumi:
Dal maiale non si butta nulla: un’antica arte contadina che unisce sacrificio e festa. Vivrete la celebrazione dell’animale simbolo della prodigalità contadina”.
Non si capisce se porteranno la povera vittima già sgozzata in piazza o se anche lo sgozzamento farà parte dello spettacolo... Forse sarebbe bene che lo fosse perché magari qualcuno inizierebbe a preoccuparsi davvero per tutta la violenza che queste iniziative, dall’apparenza innocua, portano con sé.
Peccato poi che il “sacrificio” (assolutamente non necessario, quindi già chiamarlo sacrificio è offensivo per la vittima) sia di uno e la “festa” di tutti gli altri, crudeli o indifferenti, che staranno a guardare incuriositi.

Ma che ci sarà mai da preoccuparsi... L’importante è che il cibo sia genuino e che le dolci carni di queste povere bestie sacrificate sugli altari del nostro palato siano carni senza schifezze chimiche, biologiche, ecologiche, insomma in una parola GENUINE. Eppoi si ritornerà tutti a essere buoni e gentili, i bambini della locale scuola elementare, sempre con il prezioso aiuto delle donne di montagna, si prendono cura di alcuni animali della fattoria didattica che hanno messo in piedi autonomamente per conoscere meglio gli animali. I turisti contenti ci porteranno questa estate i loro figlioletti cittadini che non hanno mai visto una capra e accarezzeranno amorevolmente questi teneri (nei due sensi del termine) animali, pronti a metterseli sotto i denti alla prima, ghiotta, occasione.

Se volete partecipare a qualcuna di queste bio-violente iniziative potete visitare il sito http://www.albergodiffusoornica.it/

Se volete vedere qualche resoconto delle attività educative andate alla voce “reportages” del sito.

Se volete immaginare il terrore delle pecore mentre vengono tosate in mezzo alla folla andate qui http://forum.valbrembanaweb.com/manifestazioni-valle-brembana-f90/tosatura-delle-pecore-ornica-t4332.html

Magari fra qualche giorno potrete anche vedere le foto di un animale squartato e le facce, tra lo stupito e lo sconcertato, dei bambini che ne insaccheranno le parti. Ma niente paura, alla sera grande festa danzante, alla faccia del sacrificio e della compassione. Sembra che sfruttare e mangiare animali sia un’attività imprescindibile per gli umani. Così indiscutibile che si è disposti a far di tutto (e insegnarlo pure ai più giovani) per far sembrare la violenza e le uccisioni una cosa normale.

Progetto BioViolenza
Al macello sani e felici