"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)

sabato 28 maggio 2011

Cruelty free web radio: Genova, domani presidio contro SlowFish


Slow Food è un'associazione no-profit che attualmente conta circa 100 000 iscritti con sedi in Italia, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Francia, Giappone, Regno Unito e aderenti in 130 paesi.

Nasce dalla voglia di promuovere stili di vita lontani dai modelli consumistici che ci vengono normalmente propinati; la sua filosofia è promuovere un'alimentazione sana, rispettando i ritmi delle stagioni, salvaguardando le tradizioni enogastronomiche locali, imparando a riconoscere e a dare importanza ai luoghi di produzione dei cibi che mangiamo, difendendo le specie autoctone e in via di estinzione.....Nasce, dunque, la fiera SlowFish che mira a tutelare le risorse marine e a salvaguardare appunto un mestiere che da queste risorse dipende.Dunque, ricapitolando pesca gusto, divertimento e reddito.

Ma chi sono i protagonisti assoluti (loro malgrado) di questa fiera? Gli chef? I pescatori? I visitatori?

No! I protagonisti inconsapevoli sono i pesci e tutti gli altri abitanti dei mari, laghi e fiumi, i più dimenticati, i più ignorati e i più indifferenti tra gli animali, spesso non considerati anche da coloro che si definiscono animalisti.

Messi in palio o ceduti in premio in occasione di pesche, lotterie, tiri a segno, maltrattati nei negozi di animali, nei ristoranti o nelle pescherie, i pesci, come molti altri animali, sono considerati oggetti inanimati di cui l'uomo può disporre a proprio piacimento. Per rendersi conto di quanto questi esseri subiscano nel quotidiano continui maltrattamenti, basta munirsi di un regolamento comunale per la tutela degli animali ove previsto o della legge 189/2004 per rendersi conto che la maggior parte dei negozi che vendono pesci, li detengono senza rispettare le loro caratteristiche etologiche, le dimensioni degli acquari e i sistemi di depurazione, oppure è sufficiente entrare in un ristorante per accorgersi che i crostacei hanno le chele permanentemente legate o ancora possiamo notare che la maggior parte delle pescherie li adagiano sul ghiaccio vivi ovviamente e per di più con le chele legate. segue>>