"I campi di lavoro forzati non sono poi cosi' male. Ce ne hanno fatto visitare uno al corso di addestramento di base. Ci sono le docce, e letti con i materassi, e attività ricreative come la pallavolo. Attività artistiche. Si possono coltivare hobby come l'artigianato, ha presente? Per esempio, fare candele. A mano. E i familiari possono mandare pacchi, e una volta al mese loro o gli amici possono venire a trovarla - Aggiunse: - E si può professare la propria fede nella propria chiesa preferita.
Jason disse, sardonico: - La mia chiesa preferita è il mondo libero, all'aperto." (Philip K. Dick)

venerdì 13 maggio 2011

Articolo di un'attivista "contro slowfish"


Sono Ligure ma vivo poco fuori Milano. Mio papà per molti anni è stato cuoco nel ristorante di famiglia (dove le specialità erano tutte a base di pesce) e tra le tante cose che ricordo ce n'è una in particolare che mi ha sempre turbata: quando l’aragosta veniva messa viva in pentola e io sentivo urlare questo povero crostaceo… impotente, incredula, immatura mi allontanavo per non sentire più le urla, ma tutto questo mi rendeva profondamente triste…
Sono passati molti anni e io sono combiata, ho deciso che era giusto rispettare ogni essere vivente e ritengo che non siano da meno gli abitanti dei mari.
Proprio per questo insieme agli attivisti del progetto BioViolenza parteciperò al presidio (il 29 Maggio, Fiera P.le Kennedy) nel quadro delle iniziative di contestazione alla fiera “SlowFish” che si svolgerà a Genova dal 27 al 30 Maggio. segue>>